Giovedì 14 luglio scadranno i termini per la presentazione delle domande d'iscrizione in Eccellenza. La partita del Solofra, dopo l'ultimo incontro con la controparte atripaldese, appare oramai essere arrivata all'ultima pagina. Manca ancora il nero su bianco ma si tratta, dicono, di una mera formalità che dovrebbe essere sbrigata nei primi giorni della prossima settimana.
Smaltita la rabbia (poca in realtà, a dominare è stata l'indifferenza generale) che ha accompagnato i minuti successivi alla diffusione della notizia della cessione del titolo all'Atripalda, a Solofra è arrivato subito il momento della resa dei conti. E degli ambigui retroscena che hanno portato alla 'tragica' conclusione del sodalizio sportivo solofrano.
Il famoso pool di dieci imprenditori della concia solofrana, riunitosi giorni fa nelle stanze di Palazzo Orsini - sede del Comune di Solofra - aveva raggiunto un accordo di massima per garantire non l'iscrizione della società gialloblù al prossimo campionato di Eccellenza (cosa che anche oggi potrebbe essere espletata in un amen), bensì la continuità di un progetto solido e vincente. Ebbene, è emerso come l'intesa raggiunta dal gruppo imprenditoriale sia durata l'arco di una nottata, tempo durante il quale ci sarebbe stato qualcuno molto influente nel mondo dell'industria di Solofra che avrebbe remato per andare contro e distruggere l'accordo. Il tutto vada visto nell'ottica delle imminenti votazioni comunali che la prossima primavera vedranno il rinnovo dell'Amministrazione comunale nella città della concia.
Dunque, il passo indietro chiesto all'ex presidente gialloblù Tonino Grimaldi - dimissionario da gennaio - è risultato essere solo un pretesto per... decidere di non decidere. Chi aveva chiesto la sua testa alla fine ha scelto di farsi da parte per non meglio precisati motivi. Resta infine un dato incontrovertibile: chi il prossimo anno sarà chiamato a ricostruire le sorti del paese, si ritroverà a fronteggiare l'indifendibile colpa di aver lasciato morire una delle maggiori eccellenze che per tanti anni aveva contraddistinto Solofra nel resto della regione campana.
2 commenti:
che fine che abbiamo fatto.........
grazie all'interesse e ai sacrifici del Comune di Solofra il pallone è finito. Una volta il made in Solofra oltre alle concerie, era rappresentato anche dal Solofra in Serie D. Ma quelli erano altri tempi, con altri amministratori. Oggi viviamo in una città allo sbando, amministrata da incompetenti. Per tutto questo ci sono solo due parole da dire: A CASA! A CASA!
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